Ode a Sua Malvagità
C’era una volta un ragazzo che, come tutti gli altri, odiava la sua professoressa di lettere.
L’odio appassionato e sincero, ma era mitigato da una sorta di rispetto per quel nemico severo e potente; così, per riempire la noia della sua adolescenza, quel ragazzo decise che no, non si sarebbe piegato dinnanzi a quel potere, anzi: decise che avrebbe risposto per le rime, con un irriverente sonetto.
Voglian gli alunni del Buzzi laudare,
anche li bruti, i rusteghi e magi,
la donna che li farà tribolare;
ella è Lei: la Regina dei Malvagi.
Ella distrugge il giovin sperare
degli studiosi, privandone gli agi!
Costringe a claudersi, fa disperare;
ricca è del poter dei suoi magi.
Con il Giuseppe, il Carlo e ‘l Torquato
lo studiante rimartella et tortura
finchè il cosiddetto non gli ha scassato.
Oh studente, tu verrai torturato!
Porterai teco angoscia et paura
se d’incontrarla hai scritto nel fato.
anche li bruti, i rusteghi e magi,
la donna che li farà tribolare;
ella è Lei: la Regina dei Malvagi.
Ella distrugge il giovin sperare
degli studiosi, privandone gli agi!
Costringe a claudersi, fa disperare;
ricca è del poter dei suoi magi.
Con il Giuseppe, il Carlo e ‘l Torquato
lo studiante rimartella et tortura
finchè il cosiddetto non gli ha scassato.
Oh studente, tu verrai torturato!
Porterai teco angoscia et paura
se d’incontrarla hai scritto nel fato.